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UNICOBAS – Tutor e orientatori perché dire NO

diciamo NO a Tutor e Orientatori • Perché è un impegno molto gravoso per cui è prevista una retribuzione misera e dequalificante di circa 6- 7 euro l’ora netti a fronte di un elevato numero di […]

diciamo NO a Tutor e Orientatori
• Perché è un impegno molto gravoso per cui è prevista una retribuzione misera e dequalificante di circa 6- 7 euro l’ora netti a fronte di un elevato numero di studenti da seguire.
• Perché è una figura inserita nella riforma dell’orientamento (D.M. 63 del 5 aprile 2023 e nota 958 del 5 aprile 2023), le cui linee sono dettate dal PNRR con chiare finalità di
– smantellare definitivamente l’elemento formativo educativo tipico della scuola in funzione di una precoce consegna al mondo del lavoro e dello sfruttamento;
– allineare l’istruzione alle esigenze del mercato trasformando la scuola in una sorta di job placement in cui figure come quelle del tutor e dell’orientatore raccolgono le esigenze del mercato e su quelle indirizzano gli studenti.
• Perché si accompagna con l’obbligo del curricolo delle 30 ore di didattica orientativa per ogni classe, che si tradurranno in una ulteriore perdita di ore di lezione, riduzione del curriculum di studi e rafforzamento sempre maggiore del PCTO, con cui si crea un inevitabile ponte.
• Perché la costruzione di un portfolio orientativo in una situazione come quella della preadolescenza e adolescenza, un’età estremamente plastica e ricca di possibilità di sviluppo di interessi diversi, rappresenta una sorta di rigida schedatura e ingabbiamento precoce degli interessi e delle attitudini che devono invece potersi sviluppare in tutte le loro potenzialità.
• Perché si istituiscono figure intermedie tra dirigenza e docente curricolare al solo scopo di gerarchizzare e creare divisioni all’interno del corpo docente. L’attribuzione di un punteggio per una delle tante mansioni che nella scuola vengono svolte, se realizzata andrà a creare discriminazione rispetto ad altri docenti che svolgono funzioni di consolidata utilità rispondenti alle reali esigenze organizzative della
scuola e al PTOF deliberato dagli organi collegiali.
• Perché si creano figure che intervengono con presunte competenze per indirizzare il futuro lavorativo degli studenti esautorando
– l’attività del docente curricolare, la libertà di insegnamento e la relazione educativa con gli studenti, nonché i compiti di orientamento, valutazione e personalizzazione dei percorsi di studio che sono propri della funzione docente;
– l’attività collegiale del consiglio di classe nei suoi compiti valutativi, orientativi e riorientativi dei percorsi di studio.

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